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Mobilità in Polonia 24/10-29/10

La mattina del ventiquattro ottobre ci siamo alzati con molte emozioni e altrettante aspettative su un viaggio tanto atteso. Dopo due anni passati a casa con viaggi rimandati e tante piccole rinunce siamo riusciti finalmente a partire. Inutile dire che le sensazioni provate sono state travolgenti, vivere una settimana lontani da casa in altre famiglie è stata una novità per tutti noi, ma comunque ben accolta; saranno indimenticabili gli episodi in cui dimenticavamo parole o sbagliavamo frasi. Tuttavia sono anche questi piccoli inconvenienti che ci sono rimasti più impressi e su cui ridiamo tutt’ora; vivere l’esperienza dell’Erasmus a trecentosessanta gradi ospitati in casa degli altri e non alloggiando negli hotel è stata un’opportunità di crescita personale, abbiamo infatti imparato ad adattarci in situazioni nuove e per i più timidi di noi, a gestire la timidezza.

Stando in casa di persone locali, siamo riusciti ad andare oltre i pregiudizi e a scoprire una cultura così lontana ma in realtà vicina alla nostra. Abbiamo potuto notare tutti i punti comuni e quelli non, ci siamo confrontati con ragazzi della nostra stessa età ma di diverse culture, infatti con noi erano presenti, oltre ai polacchi, gli spagnoli e i bulgari. Insomma un bel modo per conoscersi e formare nuovi legami, sono infatti nate nuove amicizie, ( e soprattutto nuovi amori!!), che ci è dispiaciuto lasciare con la consapevolezza di non sapere fra quanto tempo avremmo potuto rivederci.

Parlando delle giornate passate lì possiamo dire che sono state tutte bellissime e abbiamo apprezzato ogni secondo trascorso in questo meraviglioso stato.

Lunedì è stato il giorno della partenza e come già ribadito all’inizio a tenerci svegli, nonostante la sveglia alle cinque, sarà stata sicuramente l’eccitazione e l’adrenalina di fare un viaggio con i propri amici in uno stato nuovo.

Il viaggio è stato costituito da due scali, sopportabili ma soprattutto divertenti, provare l’ebbrezza di prendere due aerei da soli credo sia stata la parte preferita di tutti. Una volta arrivati all’hotel in cui poi sarebbero stati ospitati i bulgari insieme anche a tutti i nostri professori, ad attendere noi italiani e spagnoli c’erano le nostre famiglie ospitanti; molti di noi sono andati subito a casa, altri come la sottoscritta, sono stati portati a fare un giro per la città e, nel mio caso, anche a cena fuori.

Martedì abbiamo visitato Czestochowa, attraverso i suoi monumenti abbiamo potuto assaporare un po' della sua storia, tramite giochi e attività organizzati dai polacchi è stato poi possibile vedere la città in ogni particolare. Questa giornata è stata per lo più dedicata a rompere il ghiaccio e a conoscersi fra di noi; in mattinata siamo infatti stati nella loro scuola, l’abbiamo visitata divisi in gruppi e sempre accompagnati da uno/ due alunni polacchi. Il pranzo penso sia stato il momento più atteso di tutti, la curiosità di scoprire i piatti tradizionali era molta da parte di tutti, c’era tanta curiosità di poter mettere a confronto cibo italiano con quello polacco. Naturalmente credo possiate immaginare da soli chi sia stato il vincitore, casa è casa… e in questo l’Italia si fa assolutamente mancare. Nulla togliere alla cucina polacca, piatti per lo più a base di carne e abbastanza speziati, buoni ma molto particolari, ci sono comunque piaciuti ed è stato poi divertente vedere le nostre espressioni mentre assaggiavamo nuovi cibi.

 

 La Madonna nera di Czestochowa

                        La Madonna nera di Czestochowa

 

La giornata di mercoledì ha riguardato invece una splendida gita nella città di Cracovia, siamo partiti visitando il centro storico accompagnati da una guida che ci ha illustrato tutti i principali monumenti raccontando la loro storia.
Il monumento più interessante è stato sicuramente il “drago di Cracovia”, simbolo della città, una grande statua che ogni 10 minuti sputava fuoco.
Dopo la visita turistica, abbiamo avuto modo di avere del tempo libero da trascorrere in giuro per la città in compagnia dei nostri amici italiani e non. Naturalmente questo momento è stato il più apprezzato.

In seguito alcune foto della città

 

 

Giovedì abbiamo fatto una scampagnata nel paesino di Olstzyn, siamo stati immersi nella natura e abbiamo ammirato quest’ultima in tutto il suo splendore autunnale.  A pranzo abbiamo fatto un barbecue arrostendo le salsicce a mano, il pomeriggio lo abbiamo invece trascorso ballando e cantando canzoni per poi tornare a casa e prepararsi per la cena elegante al ristorante.

 

 

 

La giornata di venerdì è stato l’ultimo giorno trascorso insieme, in occasione di ciò si è tenuta la consegna del diploma di partecipazione e se ne è approfittato per godersi gli ultimi attimi in compagnia. Inutile dire che ci sono state alcune lacrime e tante belle parole di addio. Un bellissimo modo di chiudere questa fantastica esperienza!!

 

 

Infine è arrivato il giorno della partenza: sabato. Alle undici e mezza del mattino ad aspettarci c’era l autobus che ci avrebbe portato all’aeroporto; inutile dire che se venerdì c’erano state solo alcune lacrime, sabato è stato davvero una strage. Abbiamo realizzato che era tutto finito, seppur sia durato tutto una settimana, quel giorno ci siamo resi conto del fatto che la mattina, al posto che incontrarci sempre di fronte a quell’hotel per passare una giornata all’insegna del divertimento, saremmo dovuti tornare a scuola. Ma la cosa peggiore, quindi più triste, è stato salutare le persone con cui avevamo fatto amicizia, fra tante lacrime e addii abbiamo concluso questa settimana.

Ringraziamo i professori che ci hanno accompagnato: Alberto Biondi, Francesca Argentina e la mia personale prof di inglese, nonché responsabile del progetto: Cinzia Tizzi, a cui ci sentiamo in dovere di attribuirle il merito di aver fatto si che questo Erasmus si svolgesse al meglio, perciò grazie mille prof!!

  

 

         

 

 

 

 

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