
Storia del "G. Cesare": un lungo cammino
1800 - L’ “avventura” della nostra scuola parte dal lontano 1800. Poiché, in seguito alla soppressione - stabilita da Napoleone - del Seminario diocesano e delle Congregazioni religiose, la città di Rimini era rimasta senza scuola, la Municipalità provvede a istituire un’“Accademia”, che comprende, tra gli altri corsi, anche una scuola a carattere liceale.
Alla fine del novembre del 1800 con la prolusione del prof. Giuseppe Zanotti, si inaugura il “Ginnasio” comunale.
1814-1860 - La vita della nuova scuola pubblica non è per nulla facile e risente pesantemente del clima di restaurazione seguito alla caduta di Napoleone, tanto è vero che accanto al ginnasio non riesce ad affermarsi in maniera stabile anche un corso liceale. Anche le discipline del curricolo risentono dei cambiamenti delle simpatie politiche: nel 1814 viene tolto l’insegnamento della lingua francese, che verrà ripristinato solo nel 1890; l’insegnamento della lingua inglese, invece, dovrà aspettare il 1923!
1861 - Con l’unità d’Italia viene adottata la distinzione tra Ginnasio inferiore di tre anni (corrispondente press’a poco alle attuali scuole medie) e Ginnasio superiore di due anni, distinzione che era già stata stabilita dalla Legge Casati del 1859.
1868 – Ai cinque anni di ginnasio vengono aggiunti i tre di Liceo, ma l’esperienza durerà solo sette anni.
1878 - il Ginnasio comunale è parificato alle scuole regie.
1908 – Il Ginnasio è statizzato e dedicato a “G.Carducci”.
1931 – Rinasce per la quarta volta il corso liceale di tre anni., Il Liceo, intitolato a “G.Cesare”, trasferisce la sede dal Palazzo Gambalunga al palazzo Buonadrata.
Verrà “pareggiato” nel 1936.
1940 – Il Liceo viene statizzato e unito al Ginnasio superiore. Viene mantenuta l’intitolazione a “G.Cesare” e viene conservata la sede di Palazzo Buonadrata.
A partire da questa data, superata la bufera della guerra, il Liceo-Ginnasio “G. Cesare” ha acquisito anno per anno uno spazio riconosciuto nella vita culturale della città, favorito anche dalla stabilità dei Presidi e del corpo insegnante.
1996 – Il “G. Cesare”, grazie all’impegno del preside prof. Fabio Zavatta, ottiene finalmente una nuova sede, nell’edificio che un tempo aveva ospitato le scuole elementari “Tonini” .
Per l’occasione viene dato l’incarico al prof. Luciano Canini di ricostruire attraverso i documenti di archivio la storia del Liceo. Le minuziose e pazienti ricerche del prof. Canini hanno dato vita al volume Il “grande” Liceo Ginnasio, pubblicato col contributo della Cassa di risparmio.
Ad esso possono fare riferimento quanti abbiano curiosità di approfondire queste poche note.
1998 – Il Liceo Classico “G.Cesare”, all’interno di un progetto di razionalizzazione delle scuole è unito al Liceo psicopedagogico “M.Valgimigli”
Da questa fusione nascono i quattro corsi attualmente operanti: Liceo Classico, Liceo di Scienze sociali, Liceo di Scienze della formazione, Liceo Linguistico.

Curiosità
Nessuno sa il greco
Nei primi anni dell’’800 la lingua greca è poco conosciuta. A Rimini è insegnata solo privatamente dal padre Gioacchino Tosi, che ha solo tre alunni. Siamo nel 1810.
Nel 1813 il Podestà di Rimini in risposta ad una richiesta del Viceprefetto deve prendere atto che a Rimini non c’è nessuno che sia in grado di insegnarlo.
Il greco, che era invece previsto nel curricolo del ginnasio sabaudo, entra quindi, come disciplina obbligatoria nei ginnasi solo nel 1860. Il primo a insegnarlo a Rimini è il prof. Luigi Tonini.
Niente di nuovo sotto il sole…
Una lettera del Prefetto (così veniva chiamato il Preside) Vannucci al Podestà, datata 5 novembre 1813 lamenta che:
1. in tutte le scuole mancano la sedia magistrale e i tavolini sono senza chiave;
2. alcune finestre sono da riparare;
3. per il Prefetto manca una “cammera” con chiave, sedia e tavolino;
4. nel locale non c’è campana con cui il bidello dia gli opportuni segni e sarà d’uopo che la campana pubblica annunzi mezza ora prima il principio delle scuole; ( specie dura a morire quella dei ritardatari!!!)
5. bisogna chiudere la finestra interna di Rettorica,
6. il prof. Bignardi ha mandato una lettera di dimissioni: i suoi “umanisti” sono stati appoggiati provvisoriamente a retorica, ma bisogna provvedere stabilmente.
Con la disciplina non si scherza !!!
Le scuole dei primi dell’ ‘800 sembrano non essersi poste troppi problemi pedagogici. Per mantenere la disciplina si ricorre a metodi piuttosto brutali.
È del 1834 la lettera di un genitore che protesta contro un maestro del “Comunale Ginnasio, perché con modi smoderati ha bastonato il figlio, a segno che è coperto di lividure”. Alla lettera di protesta viene allegato anche il referto del chirurgo.
Uffaaa che caldo !!!
L’agosto del 1828 è particolarmente caldo e don Luigi Bigi, a nome del Prefetto chiede al Podestà Battaglini di chiudere la scuola il 14 agosto.
Anche il 25 luglio del 1846 si concede che “in vista degli eccessivi calori” gli esami delle scuole superiori siano anticipati al 3-7 agosto (sic!)
Esami senza ... orali
Nel 1859 gli alunni vengono esonerati di fatto dalle prove orali perché le circostanze politiche “notabili e repentine” non ne hanno consentito la preparazione.
Il registro dei voti
Il più antico registro dei voti conservato negli archivi della scuola risale all’anno scolastico 1863-64. Gli alunni che in quell’anno si presentarono all’esame di Licenza ginnasiale erano 5(!). Dovettero sostenere lo scritto di Composizione italiana, Versificazione italiana, Versione dal latino, Versione dall’italiano, Versione dal greco, Aritmetica e gli orali di Italiano, Latino, Greco, Aritmetica.
Il registro della spia
È il titolo di un godibilissimo romanzo, che Federicomaria Muccioli, ex alunno del “G. Cesare”, attualmente ricercatore all’Università di Bologna, ha scritto sulla vita di Tina Cricco, insegnante di lettere al ginnasio alla fine degli anni ’30, poi entrata nell’Intelligence Service e divenuta un agente al servizio di Sua maestà.

I presidi “storici” (dalla statizzazione a oggi )
Il prof. Arduino Olivieri ha retto la scuola durante tre diversi periodi, dal 1937 al 1940, dal 1946 al 1949, dal 1951 al 1965. Dal 1944 al 1946 era stato Provveditore reggente e dal 1936 al 1944 aveva tenuto la cattedra di latino. Nel 1967 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria.
Ad Olivieri successe come Preside, dal 30 settembre 1965 alla primavera 1968, Carlo Alberto Balducci, già docente di Italiano del Liceo.
Dopo un breve interregno (in cui il prof. Gino Magnani risulta Vice-Preside facente funzione), dal 1968 al 1989 il Liceo classico è stato retto dal prof. Sergio Ceccarelli, al quale è andato il compito di “traghettare” la scuola attraverso le bufere del ‘68 e del ‘77.
Al termine del suo mandato ha ricevuto dal Ministero della Pubblica istruzione un meritato diploma di benemerenza.
La foto lo ritrae durante la serata di addio, insieme agli alunni della prima classe ginnasiale, alla quale aveva insegnato lettere. Tra questi c’è il prof. Zavatta, che sarebbe diventato, pochi anni dopo, suo successore
Gli anni scolastici 1989/90 e 1990/91 hanno visto due Presidi “forestieri”, il lombardo Mario Comendulli e il siciliano Angelo Moncada.
Dal 1991 al 2003 ha retto l’Istituto il prof. Fabio Zavatta, improntando i rapporti con docenti e alunni a estremo rigore e insieme a benevola famigliarità, condita con un pizzico di ironia. A lui si deve la nascita della “compagnia teatrale” e l’usanza del rinfresco di Natale per lo scambio degli auguri.
È rimasta famosa la sua circolare sul fumo, nella quale consiglia chi non può fare a meno di uscire in cortile a fumare di “coprirsi bene per non aggiungere danno al danno”.
Negli ultimi anni si sono succeduti
Umberto Moretti (2003-2006)
Cinzia Buscherini (2006-2007)
M.Iole Pelliccioni (2007-2009)
Cinzia Buscherini (2010-2014)
Sandra Villa (dal 2014- )

Alunni illustri
Filippo Morolli (1814), architetto
Luigi Pedrizzi (c. 1817), pittore
Luigi Tonini, storico
Claudio Tintori (1837), pioniere turistico
Carlo Tonini (1844), storico
Enrico Frioli (1854-55), sindaco
Guglielmo Bilancioni (1855), pittore
Amintore Galli (1859), musicista
Carlo Alberto Masi (c. 1861), sindaco
Leopoldo Tosi (1863), famoso imprenditore agricolo
Domenico Francolini (1864-66 e 68-71), poeta
Giovanni Lettimi (1870), musicista
Giovanni Pascoli (1872-73), poeta
Alfredo Panzini (1873-75), narratore
Alessandro Balducci (1873-75), org. politico-sindacale
Arturo Clàri (1874-77), sindaco
Pasquale Boninsegni (1880), economista
Quintino Quagliati (1880), archeologo e poeta
Antonio Del Piano (1881), sindaco
Aldo Oviglio (1883-88), ministro di Grazia, Giustizia e Culto (1922-25)
Addo Cupi(1887), artista
Adamo Diotallevi (1891), sindaco
Ezio Camuncoli(e. 1908), scrittore
Igino Righetti(1914-19), pres. naz. FUCI
Augusto Campana(1918-21), paleografo
Giulio Cesare Mengozzi (1921-23), storico
Nicola Pagliarani (1924-26), sindaco e deputato (1963-72)
Nevio Matteini (1924-29), storico
Federico Fellini(1930-38), regista
Alberto Marvelli (1931-36), venerabile
Dante Arieffi (1931-39), romanziere
Oreste Cavallari (1932), storico
Carlo Alberto Rossi (1932-37), musicista
Paolo Carlini (1933), attore
Veniero Accreman(1933-40), deputato (63-68 e 72-76)
Carla Ravaioli (1933-41), scrittrice, senatrice 1979-83
Sergio Zavoli (1934-43), giornalista e scrittore
Renato Zangheri (1935-42), storico, pres. della Camera
Raffaello Baldini (1935-43), poeta
Amedeo Montemaggi (1936-41), storico
Luigi "Gino" Montesanto(1940), romanziere
Paolo Fabbri (1952-57), semiologo
Italo Cucci (1953-56), giornalista sportivo
Antonio Paolucci(1953-58), ministro dei Beni culturali e ambientali (1995-96)
Piero Meldini (1955-60), bibliotecario e scrittore
Rosita Copioli (1961-66), poetessa.
Giampaolo Proni(1969-74), semiologo
Roberto Manzi ( 1973-78) Medaglia bronzo scherma - Olimpiadi di Los Angeles
Eugenio Cappuccio( 1975- ) regista
Storia del "M. Valgimigli"
a cura di Irene Tartagni
Il “MANARA VALGIMIGLI ”: un Istituto in evoluzione in un territorio dinamico
Al celebre latinista Manara Valgimigli viene intitolato, nel 1975 l’Istituto Magistrale statale di Rimini, presente però sul territorio, fin dal 1946 come Istituto Comunale .
- gli Istituti magistrali erano stati istituiti con la Riforma Gentile nel 1923, al fine di diplomare personale adeguato all’insegnamento nelle scuole elementari: erano corsi quadriennali che rilasciavano, al termine, diploma abilitante. Inserito, assieme ai licei, nella Direzione classica, ricalcava nel curricolo, in forma ridotta e con l’aggiunta della Pedagogia-Psicologia e, più tardi, Esercitazioni didattiche, soprattutto il classico: gli insegnamenti storico- letterari, il latino e la filosofia erano le discipline caratterizzanti. A Rimini, fino al 1946, era presente solo un Istituto privato, gestito dalle Maestre Pie, che non ammetteva alla frequenza gli alunni di sesso maschile.
- nel 1946, quando la città usciva distrutta dalla guerra ma con tanta voglia di ricominciare e di rinnovarsi, il Comune delibera, il 13 agosto, la istituzione di un Istituto magistrale, con la seguente motivazione: “ Sentito il parere del Sindacato della scuola media e della classe Magistrale, quello del Provveditore agli studi e del Ministero della I.P….tenuto presente che, per ora, lo Stato non ha possibilità di impegnarsi per l’esercizio diretto di un istituto governativo; ritenuto necessario di corrispondere al voto della cittadinanza affinché tale istituto sia accessibile alle classi meno agiate che, particolarmente, segnano tale ordine di studi”
- negli anni successivi il Comune ritiene di continuare a sostenere la scuola “ Ritenuto che il MPI non ha potuto accogliere la domanda presentata il 23-08-1946 [ma] che tale scuola è vivamente richiesta da questa cittadinanza e particolarmente dal ceto medio e più popolare, che ne risente maggiore necessità, dato il notevole orientamento dei giovani all’insegnamento magistrale e la mancanza su vasta zona, da Forlimpopoli a Pesaro di un simile Istituto” (delibera della Giunta del 3-07-1947); in effetti, già nell’a-s. 1947-48 è in funzione una classe per ognuno dei quattro anni di corso: la prima, la seconda composta da iscritti già dall’anno precedente, una terza e una quarta composta da alunni trasferitisi da Forlimpopoli, Pesaro e dalle Maestre Pie.
- a partire dal 1-10-1952, con decreti annuali succedutisi fino al 16-5-56, l’Istituto magistrale Comunale di Rimini ottiene il riconoscimento legale assumendo quindi lo status e la denominazione di “Istituto Magistrale Comunale Autorizzato”
- in data 1-10-66 l’Istituto viene statizzato; assume la denominazione di Istituto Magistrale Statale Manara Valgimigli, con D.P.R. il 23 gennaio del 1975; continua a riscuotere l’apprezzamento della popolazione, soprattutto femminile, e aumenta progressivamente il numero degli iscritti le iscrizioni arrivando, in alcuni anni, alla sezione ” I “.
- nell’anno 1974, il D.P.R. 417 stabilisce la preparazione universitaria per gli insegnanti di ogni ordine e grado decretando quindi, implicitamente, la soppressione degli Istituti Magistrali che, comunque, resteranno in funzione fino a quando le università non avranno aperto adeguati curricoli. Lo stesso Decreto autorizza le scuole a proporre percorsi sperimentali, in vista della riforma della scuola secondaria, ancora ordinata dalla legge Gentile; per quanto riguarda gli Istituti magistrali, le proposte di cambiamento saranno molte, fra queste avranno diffusione soprattutto quella del Liceo Psico-socio-pedagogico previsto dalla Commissione Brocca e quella proposta dalla Direzione classica con la C.M. n.27, denominata Liceo pedagogico- sociale.
- Presso il Manara Valgimigli viene attivato, nell’anno scolastico 1992-93, un corso quinquennale di Liceo Pedagogico-sociale (C.M.27), autorizzato dal MPI in data 18-05-1992. Si tratta di curricolo che consente, al termine, di iscriversi a qualunque facoltà universitaria senza la frequenza dell’ anno integrativo obbligatorio per i corsi quadriennali, ma anche di conseguire un diploma abilitante all’insegnamento nella scuola materna e primaria. L’iniziativa raccoglie il favore della cittadinanza, tanto che gradualmente, il “Liceo Pedagogico” sostituisce del tutto i corsi dell’ Istituto magistrale quadriennale.
- con D.I. del 10-03-1997, i corsi ordinari dell’Istituto e della scuola magistrale vengono definitivamente soppressi a partire dall’a.s. 1998-99; tale decreto, all’art. 3 prevede l’istituzione “di una nuova tipologia di istituto di istruzione secondaria di secondo grado”. Il M.P.I. sostiene l’ apertura del Liceo delle Scienze sociali, senza, tuttavia, istituzionalizzarlo, volendo, prima di una conversione in legge, offrire alle scuole interessate la possibilità di sperimentare un curricolo che, pur mantenendo una certa continuità con gli Istituti magistrali, si presentava come decisamente innovativo.
- Il Manara Valgimigli attiva fin dal primo anno, 1998-99, il corso di Scienze sociali che, presentato all’ utenza solo durante l’estate, parte subito con due classi sperimentali. Nello stesso anno, il Valgimigli ottiene l’autorizzazione ministeriale ad aprire il Liceo linguistico statale, secondo il modello previsto dalla Commissione Brocca. Da anni anche altri Istituti avevano cercato di attivare, a Rimini, tale percorso, ma l’esiguo numero degli iscritti aveva vanificato gli sforzi dei proponenti. Nel nostro Istituto si decide di richiedere l’autorizzazione ad aprire una “classe articolata”, formata, cioè, per metà da studenti iscritti al Liceo Pedagogico-sociale e per metà al Liceo linguistico. Già nell’anno scolastico successivo il liceo linguistico aprirà due classi intere.
- nell’anno 1999-2000 viene attivata anche la sperimentazione, resa possibile dalla nuova legislazione sull’autonomia scolastica, del Liceo delle Scienze della formazione, che si propone di valorizzare soprattutto lo studio delle Scienze umane.
- nell’anno 1998, a seguito dei provvedimenti legislativi sulla razionalizzazione degli istituti scolastici e in concomitanza con il collocamento a riposo del Preside, prof. Gennaro Sodano, l’Istituto viene fuso con il Liceo classico statale “Giulio Cesare”.
Sul piano logistico, le peripezie delle sedi del Valgimigli non sono state da meno: la prima sede era ubicata in piazzetta Teatini, attuale sede universitaria, quindi nella Biblioteca Gambalunghiana, poi per alcuni anni in Via Farini; la sede storica dell’Istituto Statale è stata ed è quella di Vicolo Montirone, da sempre comunque insufficiente a contenere tutti gli iscritti e quindi “aiutata” da varie succursali. Nel piano provinciale è prevista l’imminente apertura della nuova sede nel polo scolastico di Viserba.
Nella riforma Gelmini, gli Istituti magistrali saranno sostituiti dal Liceo delle Scienze Umane che prevede anche un’opzione di Liceo delle Scienze sociali, sancendo, così, la validità e la lungimiranza delle scelte effettuate dall’Istituto Manara Valgimigli .
Chi era Manara Valgimigli?
Il sito web più completo dedicato a M. Valgimigli
Wikipedia
Centro Studi Valgimigliani a San Piero in Bagno (Fc)